In data 28 marzo 2022 dalle ore 18 alle ore 20, si è svolta la quarta Assemblea del Comitato Genitori del Liceo Cavour per l’anno scolastico corrente, avente come argomento principale la discussione di:
- proposte per l’utilizzo del contributo volontario.
La riunione si è svolta online sulla piattaforma Google Meet messa a disposizione dalla scuola. Alla riunione erano presenti per il Consiglio di Istituto, Maura Mezzetti (presidente) e i consiglieri Carmine Antonucci, Maria Claudia Benincà, Nicoletta Jannitti, e per il Comitato Genitori Paola Vocca (Presidente), Francesca De Dominicis (Segretario) e i coordinatori Stefania Aquilino e Cinzia Tedesco. Nel momento di massima partecipazione erano presenti 37 genitori, tra rappresentanti al consiglio di classe e genitori in rappresentanza di 24 classi su 46.
Nella prima ora di assemblea è intervenuta la Dirigente scolastica, prof.ssa Claudia Sabatano.
La presidente del Comitato, Paola Vocca, apre l’assemblea ricordando che questa riunione è stata aperta a tutti i genitori, rappresentanti al Consiglio di classe e non, per poter avere una discussione più ampia di proposte riguardo al Contributo Volontario che tra pochi giorni vedrà il termine di pagamento suggerito. Quest’anno il contributo potrà essere pagato soltanto con il servizio “Pago in Rete” del MIUR, in questo modo sarà automaticamente detraibile/deducibile dalle tasse.
Per facilitare la discussione è stato redatto un documento di lavoro a cura del direttivo del Comitato Genitori e dei Rappresentanti dei Genitori al Cdi per avere un punto di partenza, un documento condiviso, oltre che con i genitori anche con la Dirigente scolastica, che gentilmente ha accettato di partecipare a questa assemblea. Il documento, oltre a raccogliere i criteri, suggerisce alcune proposte, che come tali saranno poi portate in Consiglio di Istituto, per la discussione e la possibile delibera. L’assemblea chiede, essendo i fondi su base volontaria, una maggiore chiarezza sull’utilizzo, in modo che si possa arrivare ad una maggiore partecipazione al versamento del contributo.
La presidente quindi lascia la parola alla Prof.ssa Sabatano.
Prende la parola la Dirigente scolastica che ringrazia dell’invito e del lavoro svolto preliminarmente. Il contributo volontario e il suo utilizzo è un punto nodale della gestione scolastica. Renderlo solido e partecipato, con una idea condivisa di come lo si vuole utilizzare è un elemento di trasparenza che spesso viene trascurato e questo porta i genitori a disinteressarsi.
Stabilire quindi come si possa aiutare la scuola a costruire un budget da destinare ad elementi di rilevanza, condivisi all’interno della comunità scolastica, e del quale deve essere dato assolutamente conto, le sembra la migliore strada da percorrere.
Ci porta alcuni esempi tra cui, il più concreto, sono le felpe e le borracce con il logo del Cavour, attività legata alla vita scolastica. Poteva essere un buon modo per utilizzare una piccolissima parte del contributo per aiutare i ragazzi che invece si sono autotassati, tanto più che, nel documento, tra le voci proposte c’è “fondi destinati alle attività, meritevoli di sostegno, organizzate dagli studenti ….”
Ringrazia per aver proposto un elenco di voci di spesa molto ricco e tutto condivisibile che copre molti aspetti della vita scolastica. Rispecchia molto ciò che la sua amministrazione fa, in quanto tutto ciò che arriva dal contributo dei genitori, al netto di alcune esigenze pratiche della gestione amministrativa, viene investito in attività di ampliamento della offerta formativa.
Lo scorso anno si è cercato di recuperare i versamenti sia volontari che dovuti (vedi Cambridge) cercando di raggiungere una regolarità di entrate. Ringrazia del lavoro svolto anche dal nuovo direttore amministrativo grazie alla quale la gestione economica si sta risistemando.
Ricorda che il contributo è volontario e come tale viene rispettata la volontarietà ma sottolinea che invece i contributi dovuti devono essere recuperati.
L’unico punto del documento che andrebbe modificato è sull’edilizia scolastica e la sicurezza nei laboratori, normalmente coperti da un fondo per le piccole manutenzioni. Suggerisce quindi di modificarlo scrivendo che l’allocazione del contributo volontario deve essere utilizzato su attività che non godono di altre fonti di finanziamento e, nel caso di sopravanzo, a integrazione delle attività che hanno fonti di finanziamento.
A questo proposito fa l’esempio del Cavò che dallo scorso anno è una attività PCTO, quindi coperta da fondi specifici.
Poiché le attività del PCTO sono molte, i fondi dedicati non bastano e quindi per coprire alcune spese (vedi toner per la stampa del giornalino) viene utilizzato il contributo volontario, essendo appunto una attività legata alla didattica. In termini di acquisti di beni di consumo si privilegiano sempre quelli inerenti l’offerta formativa.
Ci informa che ha già chiesto al direttore amministrativo di estrarre una tabella riepilogativa del contributo volontario, di quanto è stato versato e come è stato utilizzato. Un modo snello e facilmente leggibile ad uso della popolazione scolastica, da un lato per sensibilizzare a contribuire, dall’altro per mostrare in che direzione va l’intervento economico dei genitori.
Ricorda a tutti che i fondi usati nell’anno scolastico in corso sono i versamenti del contributo volontario dell’anno precedente. Quando nel piano annuale si trova la voce “fondi non vincolati” in genere si tratta del contributo volontario dei genitori, ma è solo in fase di conto consuntivo che si avranno tutte le voci di spesa, con i relativi giustificativi e l’effettiva fotografia di come è stato utilizzato il contributo volontario dei genitori.
La Ds ci riferisce della richiesta da parte degli studenti di mettere mano al rifacimento della Casa del Custode. Questo è un intervento che potrebbe essere sostenuto quota parte dal contributo volontario perché rappresenterebbe un ampliamento della offerta formativa. In quello spazio infatti, da anni, gli studenti vorrebbero creare un luogo di aggregazione, un centro polivalente di laboratori a loro disposizione anche in orario extra scolastico. Sono stati già fatti dei preventivi per capire l’ammontare della spesa che si aggirerebbe sui 40000 euro, in termini di rifacimento e messa in sicurezza, ma esistono anche tanti progetti PON a cui poter fare ricorso. Il contributo volontario potrebbe sostenere una parte della spesa, così come potrebbe essere impiegato per il rifacimento dell’aula a gradoni, non più a norma.
Paola Vocca ringrazia per l’intervento e chiede di poter chiarire le dinamiche amministrative, i tempi burocratici. Come genitori non conosciamo le scadenze e quindi rischiamo di chiedere informazioni circa il contributo prima che effettivamente siano stati raccolti/depositati i dati.
La DS risponde chiarendo che la gestione economica delle scuole non segue l’anno scolastico ma l’anno solare.
Per tutti noi l’anno scolastico inizia il 1° settembre e finisce il 31 agosto mentre la gestione economica segue l’anno solare e le scadenze sono in armonia con le scadenze della parte economica.
Il Cdi entro novembre, generalmente, approva il programma annuale, un documento programmatico nel quale si allocano tutte le risorse previste all’interno delle varie voci tra cui ovviamente la parte relativa al contributo volontario, che rappresenta un fondo non vincolato.
Tale fondo viene allocato su varie attività ognuna con la propria scheda. Nel programma annuale già è visibile ciò che la scuola vuole fare nell’anno successivo.
Il programma annuale 2022 è stato presentato a novembre 2021 ai nuovi consiglieri; entro il 4 aprile la Giunta verrà riunita per poter illustrare invece il conto consuntivo dell’anno 2021 che andrà poi presentato ai revisori dei conti.
In questo modo cosa è avvenuto nell’anno 2021 è possibile saperlo verso aprile, mentre come vengono impegnati i soldi per l’anno successivo viene detto entro novembre.
Queste tempistiche legate alle leggi generali della gestione scolastica, sono di dominio del Cdi perché è stato convocato per la presentazione del programma annuale con l’illustrazione di tutte le economie annotate per l’anno 2022 e dopo il parere dei revisori dei conti sul conto consuntivo, sarà richiamato per valutare e approvare il consuntivo.
La competenza tecnica di analisi di queste spese, con tutti gli incartamenti collegati ad ogni spesa, è dei revisori dei conti. Al Cdi viene dato l’incarico della supervisione generale, non di verificare i singoli mandati di pagamento.
Paola Vocca riassume le scadenze, aprile per sapere come è stato speso il contributo volontario dell’anno precedente, novembre per conoscere come si è previsto di spendere il contributo per l’anno successivo, e apre la discussione.
La consigliera Nicoletta Jannitti chiede alla DS di chiarire come possa essere applicabile questa tempistica con la nota del MIUR del 2012 che parla di informare le famiglie preventivamente sulle attività programmate in modo da poter decidere di contribuire eventualmente all’una o all’altra attività.
La DS risponde che quando si parla di programmazione di attività, a cui il ministero fa riferimento, ci si riferisce alla delibera del Consiglio di Istituto sulle attività alle quali destinare il contributo volontario. Dopodiché il CdI viene interessato delle varie attività che stanno partendo e al monitoraggio delle stesse.
L’elenco di innumerevoli attività che si trovano sul documento di proposte dovranno sottostare ad un criterio di priorità, per uno specifico segmento di anno, che il CdI dovrà discutere e deliberare.
Mentre le procedure amministrative, di acquisto e di selezione, vengono risparmiate al CdI perché di competenza del dirigente e del direttore amministrativo, al Consiglio di istituto si chiede di dare dei criteri e di verificare che a fine percorso tali criteri siano stati rispettati.
Il Consiglio può dare indicazioni più stringenti su alcune attività differenziando le priorità di utilizzo, fermo restando che se arrivano altri fondi (per esempio il PNRR), a sostegno di una attività si predilige sempre prima l’economia che arriva dall’esterno e poi, solo in ultima analisi, il contributo volontario che va usato quando non hai altro.
Per esempio se dovesse uscire un bando su un argomento interessato dal Contributo, e dopo aver presentato la candidatura, lo si vince, il Cdi già informato della partecipazione dovrà pensare a come rimettere in gioco i soldi del Contributo destinati all’attività.
Si continua a portare come esempio gli interventi sulla Casa del Custode.
La DS sottolinea che per l’anno in corso le attività sono già state definite in base alla copertura economica. Nel programma annuale 2022 non ci sono le proposte di cui si sta discutendo in questa riunione (per es. Casa del Custode) poiché sono progetti pensati per il prossimo futuro e per le quali si dovrà trovare copertura economica.
Immaginando l’arrivo della liquidità, con la raccolta del contributo, in Cdi viene proposta come prima destinazione il criterio del rifacimento strutturale di spazi. Criterio generale perché tra i criteri da approvare in Cdi non si può indicare una cosa specifica come la Casa del Custode, ma, come indicato nel documento, lavori di piccola manutenzione. All’interno di quella voce si andrà a scegliere l’attività espressa dal Consiglio di Istituto.
I tempi della burocrazia sono lunghi, vanno fatte procedure a evidenza pubblica di tipo amministrativo (gara, caricamento offerta sul MEPA, scelta dell’operatore e relative verifiche contabili) che spesso spostano i tempi di realizzazione, per questo è necessaria una programmazione minuta.
Il Consigliere Carmine Antonucci sottolinea che, in caso di arrivo di fondi, è possibile fare una variazione al piano annuale già approvato a settembre/ottobre, ovviamente se i soldi sono già in cassa.
La DS ringrazia il consigliere per la precisazione e conferma che è possibile fare variazioni al piano annuale poiché la previsione non è rigida, e soprattutto non lo è l’arrivo di fondi, sia da progetti vinti che dal contributo volontario, per esempio pagato tardivamente. Le economie vengono divise in base all’annualità di riferimento con le variazioni al programma annuale.
Interviene Cinzia Tedesco che propone alla DS di effettuare una programmazione che non superi l’anno di realizzazione per evitare che ci siano genitori che, a fronte del pagamento, si trovino a non vedere mai i propri figli usufruire di alcune attività. Suggerisce di evitare la ristrutturazione della Casa del Custode che potrebbe impegnare troppi anni, ma concentrarsi per esempio sulla semplice manutenzione delle aule.
La DS risponde che obiettivo dei criteri non è quello di programmare specifiche attività anno per anno, ma di trovare finalità diverse che privilegino sempre l’ampliamento della offerta formativa con attività gratuite per gli studenti. Ricorda che ogni attività scelta è sempre pensata per tutti.
Fa l’esempio, come attività gratuita per gli studenti, del corso Yoga che è stato finanziato dal PNRR, nell’ambito dei finanziamenti di promozione del benessere psicofisico in relazione al Covid.
Per quanto riguarda la Casa del Custode, è possibile fare l’intervento perché in origine non era destinata ad uso scolastico e il lavoro non sarebbe così oneroso in termini di tempo e di economie. Diverso è per le aule, essendo l’edificio sotto la Sovrintendenza dei Beni Culturali. Per effettuare una tinteggiatura interna o esterna c’è bisogno di effettuare i saggi, cioè prendere la tinta originaria depositata in Provincia e fare delle campionature ad opera di una ditta specializzata che si attenga al colore originale della scuola.
La DS conferma l’importanza di questo momento di confronto che aiuta a fare chiarezza ma sottolinea che il nostro obiettivo non deve essere quello di entrare capillarmente nell’utilizzo del contributo volontario. Ci sono una serie di step amministrativi e di controllo, in cui i genitori non possono entrare, diverso è decidere le linee guida. Identificare i criteri, scegliere le attività, poi sarà il CdI a discutere, deliberare, scegliere le priorità, aggiungere fondi ad attività già in essere, o destinarne a nuove. E’ un lavoro complesso che segue la vita della scuola che è in continuo movimento.
Ripete che l’iter è preparare in sede di programma annuale l’allocazione del budget sulle attività, il Consiglio di Istituto le valuta, quelle del contributo volontarie sono approfondite discutendone con il dirigente scolastico e il direttore amministrativo. Le attività vengono approvate nel programma annuale e all’incontro consuntivo si verifica che i fondi siano stati effettivamente spesi così come erano stati immaginati.
Maura Mezzetti, presidente del Consiglio di Istituto, sottolinea che la Casa del Custode è un progetto molto bello e ringrazia la dirigente per aver risposto alle richieste trasformandole in ampliamento dell’offerta formativa. Sarebbe bello che non ci fosse bisogno di chiedere il Contributo volontario, ma sappiamo che, a causa dei numerosi tagli, le scuole ormai ne hanno bisogno. L’importante è che vengano impegnati su progetti proposti e condivisi. Anche se ci dovesse volere più di un anno a realizzare l’opera, è importante sottolineare la circolarità, perché ognuno usufruirà del contributo di chi lo ha pagato l’anno prima.
A proposito della ventilazione meccanica, citata in chat, ci sono ancora dubbi sull’efficacia, ma comunque è un intervento che ci si aspetta possa arrivare dal Ministero.
A tal proposito la Ds conferma che, se si dovesse valutare come sistema opportuno l’installazione di impianti per la ventilazione meccanica (ad oggi sono già stati fatti dei preventivi) saranno utilizzati i fondi Covid e non il contributo volontario.
Paola Vocca si inserisce per ricordare che una parte del contributo volontario va a coprire l’assicurazione integrativa e quindi chi non contribuisce almeno per quella porzione grava sugli altri contribuenti. L’importo dovrebbe essere di circa 20 euro.
La DS conferma la cifra. L’assicurazione è stata ampliata anche in virtù dell’outdoor education e viene pagata per tutti a prescindere dal pagamento del contributo volontario. Gli studenti sono coperti da una assicurazione base pagata dal Ministero e da quella integrativa interessata dal Contributo volontario.
Alle 19.00 la prof.ssa Sabatano saluta e lascia l’assemblea.
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La discussione prosegue sugli argomenti già ampiamente trattati.
Carmine Antonucci insiste sul dover trovare una soluzione, in modo che la scuola recuperi da tutti i genitori almeno la quota parte del contributo afferente la assicurazione. Ne fa un discorso di correttezza.
Anche Nicoletta Jannitti si sofferma su questo punto e afferma che molti non sapevano che una quota è dovuta per l’assicurazione integrativa. Propone di diffondere nelle classi questa informazione insieme al fatto che sia possibile versare il contributo dell’anno precedente, e chiarire meglio il termine di pagamento che non può essere dichiarato obbligatorio al 31/3 mentre sul sistema Pago In Rete è al 31/8.
Stefano Manti ci fa notare che da questa riunione dobbiamo uscire soddisfatti. Si è riusciti a far comprendere alla scuola che dare evidenza di quello che viene fatto con il contributo volontario è un elemento che stimola la componente genitori a versare. Negli anni passati, con le presidi precedenti, si è cercato ripetutamente di trovare un modo per far rendicontare ma sempre senza successo.
Suggerisce di mettersi in ascolto della componente studenti, perché ognuno di noi ha una idea di cosa vorrebbe per l’ampliamento dell’offerta formativa, che probabilmente non corrisponde ai desideri degli studenti. E’ importante che questo contributo delle famiglie aiuti a costruire una scuola proprio a misura dei ragazzi, quindi è importante finanziare esperienze veramente eccellenti come quelle del Cavò, che si riesca a costruire un centro polifunzionale culturale come si vuole fare con la Casa del Custode, che si facciano felpe e borracce, che si usi il contributo su ciò che i ragazzi vogliono. Diventare supporto dell’idea di scuola che hanno i ragazzi.
Sul contributo volontario e la difficoltà a reperire tutti i versamenti, ricorda che storicamente la quota era di solidarietà, pensando a coloro che non avevano possibilità di contribuire. Oggi sicuramente abbiamo un atteggiamento da parte delle famiglie di allontanamento dall’istituzione scolastica e la sfiducia porta a non contribuire, ma, nel cercare di trovare un modo per far pagare l’assicurazione, dobbiamo tener conto in buona fede di chi oggi non versa perché in difficoltà e purtroppo le famiglie interessate sono in aumento.
A tal proposito Carmine Antonucci ricorda che proprio ai primi punti del documento condiviso sono stati inseriti il contributo di solidarietà e i finanziamenti per le persone con ISEE sotto una certa soglia, non si vuole assolutamente dimenticare chi ha bisogno.
Il contributo di 100 euro nella nostra scuola fu deciso molti anni fa in Consiglio di Istituto, sicuramente prima del 2017 ed è una procedura risalente al 2008/2009, con una legge del 2007 applicata a partire dal 2008. All’inizio non era obbligatorio, poi a fronte di abusi, il MIUR ha emanato due circolari, una nel 2012 e una nel 2013 per richiamare l’attenzione delle scuole a rispettare le regole cioè una programmazione preventiva, un coinvolgimento dei genitori con proposte di progetti e la finalizzazione dei soldi. Se, dopo 15 anni, ancora si parla di avviare una procedura è perché in molte scuole questo iter non è ancora seguito. Esistono scuole in cui il Consiglio di Istituto non ha mai deliberato il contributo volontario e scuole dove invece si paga molto di più.
Una rappresentante interviene sostenendo che la creazione di un fondo di solidarietà è molto importante ed ne andrebbe evidenziata l’esistenza, in modo da potervi accedere facilmente. Sottolinea che la rendicontazione in molti istituti viene mostrata senza doverla richiedere. Fa notare però che alcune sezioni si lamentano di non avere la base e il contribuire ad un ampliamento della offerta formativa quando mancano professori o alcuni non svolgono a pieno il loro lavoro, spesso è difficile. Il non pagamento diventa una vera e propria forma di protesta per manifestare il disagio, ben consapevoli di rinunciare così a creare una scuola migliore.
Paola Vocca raccomanda a tutti di non scambiare i piani della protesta, un conto è essere contrario al pagamento perché fermi nell’idea che lo Stato debba contribuire totalmente alle esigenze della scuola e un conto è fare una ritorsione non costruttiva, che non risolve il problema della mancanza di offerta formativa.
La discussione si sposta sulla tipologia e caratteristiche della assicurazione integrativa sottoscritta dalla scuola. Molti genitori consigliano di leggere bene il contratto e indagare sulla effettiva copertura. Una mamma ci informa che le scuole hanno solo l’assicurazione INAIL che copre in caso di infortunio nei laboratori e palestre, ma non per altro. Viene sottoscritta una assicurazione di responsabilità civile che copre i danni causati verso terzi.
Negli ultimi anni le scuole vengono supportate da broker, proprio perché l’aspetto normativo delle assicurazioni è molto farraginoso, quindi è utile leggere bene tutta la polizza sottoscritta, che si troverà sicuramente on line pubblicata in amministrazione trasparente insieme a tutti i bandi e le scelte fatte dalla scuola.
L’istituto fa un bando di gara, utilizza per pagare una quota dal contributo volontario, dopodiché il rapporto in caso di infortunio o danno è direttamente tra le famiglie e l’assicurazione. Saranno loro ad occuparsi, al momento di chiudere il percorso assicurativo, di mandare modulo e documentazione.
Da qui il discorso alle circolari e la difficoltà per alcuni di reperirle facilmente. Nonostante esista la funzionalità di visualizzazione delle ultime 10, chi volesse recuperare le meno recenti o cercarne di particolari incontra un sistema lento e spesso, per alcune, è difficile intercettare la parola chiave di ricerca.
Dei genitori informano che alcune scuole mettono le circolari destinate alla famiglia a disposizione nel Registro elettronico. Altri consigliano di chiedere di archiviare le circolari per categorie, o dare un nome più intuitivo.
Sicuramente il ruolo delle circolari e la loro facile fruizione migliora la comunicazione scuola-famiglia ed elimina alcune ambiguità. Il direttivo del Comitato genitori dichiara che si farà carico del problema.
Carmine Antonucci a proposito di circolari chiarisce che la scuola dovrebbe scriverne una per esplicitare meglio chi deve pagare e come va pagato il contributo volontario. La circolare vigente crea confusione perché unisce le tasse di iscrizione, obbligatorie per le terze e le quarte, al contributo volontario dei genitori di tutte le classi tranne le quinte. La scuola si è resa disponibile a chiarire meglio questi passaggi, quindi prossimamente si aspetta che venga pubblicata una circolare con una tabella di riepilogo del rendiconto. La scuola dovrebbe, come già detto, all’inizio dell’anno definire nel Consiglio di Istituto in che direzione procedere con i fondi del contributo volontario, mandare una circolare alle famiglie chiedendo di contribuire finalizzando le azioni decise e poi rendicontare.
Ancora un’altra rappresentante dichiara che la sua classe è molto scettica sul pagamento del contributo. Hanno molti problemi con l’organico e non hanno visto molte attività di ampliamento dell’offerta formativa oltre il Cavò. Aspettano che venga pubblicata la tabella di rendicontazione per capire come e dove viene impiegato il contributo e poi cercheranno di spiegar meglio alla classe, aiutandosi con quello che verrà scritto dal comitato genitori nel verbale.
Laura Odorici fa notare che quando, come nella nostra scuola, esiste un grave problema di mancato versamento del contributo volontario, certamente va imputato ad una mancanza di fiducia verso l’istituzione, ma, anche dalle parole della preside, abbiamo capito bene che non versare è un auto sabotaggio, cioè togliamo ai nostri figli la possibilità di avere quel quid in più.
Invita tutti a lavorare per creare un clima di collaborazione e fiducia verso le istituzioni e la scuola, perché se da una parte ci sono classi con tanti problemi oggettivi dall’altra il non versare il contributo volontario non aiuterà queste classi a superare i loro problemi, anzi creerà una maggiore frattura tra quella che è la scuola e quelle che sono le esigenze effettive degli studenti e dei genitori. Cercare quindi di pagare, al netto di quelle famiglie con difficoltà.
Maura Mezzetti conferma che bisogna lavorare affinché le persone raggiungano un senso di appartenenza facendo arrivare il messaggio che tutti noi lavoreremo affinché ci siano sempre proposte da realizzare.
Purtroppo l’eterogeneità nella scuola pubblica è in aumento, dopo il Covid si è sdoganato il peggio, a volte è veramente un problema di fortuna. Nella sua precedente esperienza in una scuola ha lavorato attivamene a progetti creati dai genitori e applicati dai docenti, spesso i figli non ne hanno potuto usufruire perché i loro insegnanti non volevano partecipare. Non si può pensare di versare il contributo solo se i propri figli parteciperanno alle attività proposte.
Paola Vocca conclude i lavori dell’assemblea facendo una piccola sintesi degli argomenti.
La riunione indetta per discutere e avvalorare il documento, scritto a supporto di proposte di impiego del contributo volontario, ha trovato ampio riscontro nelle parole della Preside.
Abbiamo affrontato argomenti come l’assicurazione integrativa su cui dovremmo vigilare più attentamente per verificare che vengano rispettati i termini.
Ci siamo soffermati sulla necessità di rispettare la volontà dei nostri ragazzi incentivando le loro idee, noi abbiamo e dobbiamo avere un ruolo marginale, solo di aiuto per i progetti che i nostri ragazzi vogliono portare avanti, dobbiamo metterci in ascolto perché è dedicato a loro l’utilizzo di queste strutture.
Invita ancora tutti a sensibilizzare e spera che ognuno dei partecipanti sia stato sufficientemente motivato al pagamento del contributo, senza entrare nelle tasche di nessuno, cercando di scindere i piani della protesta, privando, chi ha già una didattica carente, di una offerta formativa più ampia.
Ringrazia tutti della partecipazione e alle ore 20 chiude la riunione.